Tale ossario collettivo risalente a 4.000 anni fa, consentirà di ricavare nuovi dati sulla società e sulla cultura pretalayótica dell'isola di Minorca. Nelle immediate vicinanze della batteria militare di Son Olivaret, a Ciutadella, in un punto da dove si godono panorami meravigliosi, sorge il sepolcro preistorico di Son Olivaret, un giacimento sconosciuto e intatto, portato alla luce dall'équipe di archeologi del Museo di Minorca nel 2004. Si tratta di un ossario collettivo, utilizzato tra il 2300 e il 900 a.C., ricoperto da lastre di pietra, la cui struttura è formata da un doppio muro ovale con ingresso orientato a sudest, da un corridoio e da una camera interna contenente gran parte dei resti umani e reperti in ceramica. Gli scavi eseguiti nel corso dell'ultimo anno, hanno consentito di rinvenire circa seicento reperti (di ceramica e ossa) probabilmente appartenenti a oltre 50 persone, tra adulti e bambini. Spicca il rinvenimento di una dozzina di bicchieri in ceramica, di alcuni bottoni in osso a forma triangolare, di conterie, di un monile, di un ago in bronzo e persino di una pietra da lanciare con una fionda. Tali reperti sono attualmente allo studio presso il Museo di Minorca e, a breve, verranno esposti presso il Museo Comunale di Ciutadella.
Paese con case a pianta circolare e alcune grotte, così come l'abituale talaiot di grandi dimensioni nelle immediate vicinanze di Ciutadella. Protetto da un meraviglioso bosco di querce, tra la strada vecchia di Maó e la strada generale, ritroviamo il villaggio di Torre Llafuda con abitazioni a pianta circolare, grotte, una muraglia, un talaiot ed una grande taula di più di tre metri d'altezza. Arrivando al villaggio, che risale al periodo Talayotico III (800-450 a.C.) ritroviamo prima di tutto una serie di grandi pietre, disposte verticalmente ad arco e che formano parte dell'antico recinto di entrata. Giusto di fronte si trova il talaiot che doveva essere cavo, visto che la sua parte superiore è semi affondata. Se entriamo nel querceto, lasciando il talaiot alla nostra destra, possiamo vedere il santuario dalla sua parte posteriore in cui risalta una grande taula di tre metri e mezzo (è la seconda più grande dopo quella di Trepucó). Si tratta in realtà di un pilastro a forma di taula che, così come succede nella maggior parte dei santuari di Minorca, è perfettamente caratterizzata. Si trova sempre addossata alla parete del santuario, leggermente dietro al monumento centrale. Ulteriori informazioni: Arqueobalear
Rovine di un castello imponente di origine romane benché munito di torri di stampo arabo, in cui avvenne la consegna dell'isola ad Alfonso III d'Aragona da parte degli arabi nel 1287. Le rovine tuttora visibili appartengono, per lo più, al vecchio tracciato arabo, periodo di massimo splendore della fortezza. I resti più antichi sono le due torri a pianta circolare del Castellet, dei secc. X e XI. Tale edificio, assieme alla cosiddetta casa d'armi nonché a un complesso centrale in alto, costituivano i tre spazi principali della fortezza.
La chiesa parrocchiale di Santa Eulalia, che si trova nella parte alta del comune di Alaior , è uno dei monumenti più importanti e rappresentativi del popolo. Le sue origini risalgono al XIV secolo, quando il re Giacomo II fondò una parrocchia in una moschea musulmana per l'arabo antico insediamento "Ihalor". La struttura del tempio è stato ricostruito e restaurato nel XVII secolo, tra il 1674 e il 1690. L'interno della chiesa è in stile gotico molto in ritardo, mentre all'estero, il cui aspetto possente assomiglia ad una chiesa fortificata, una fabbrica mostra solida facciata laterale sostenuta con balaustra e due torrette ottagonali agli angoli.
La chiesa di San Martín de Mercadal è costruito sulle fondamenta di quella che allora si chiamava la Chiesa Vecchia. Questo edificio ha iniziato la costruzione nel mese di agosto 1767, quando il popolo di Mercadal subisce una leggera espansione. Questo è un tempio spazioso e linee semplici con chiare reminiscenze rinascimentali, dandogli un look elegante. Le finestre, che sono previsti nella parte superiore di una copertura illuminazione magnifica. Adiacente alla navata è un campanile solido che diffonde il suono delle campane per l'intera popolazione.
Posto a nord-est dell'isola di Minorca, ha una notevole estensione su cui spicca un paesaggio caratteristico e ben conservato. Comprende due zone umide ('s'Albufera des Grau' e 'es Prat de Morella'), vaste zone del litorale marittimo, un isolotto e numerose aziende dedite alle attività agricole tradizionali. L'Albufera des Grau, una laguna che si stende per 2 km, è la zona umida più importante di Minorca e una delle zone di maggior rilievo delle Isole Baleari, fulcro della Riserva della Biosfera. Posta nei pressi della località e della spiaggia del Grau, occupa una conca paleozoica separata dal mare da un sistema di dune, in cui si versano le acque di tre torrenti. Il 7 ottobre 1993, l'isola di Minorca fu dichiarata Riserva della Biosfera da parte del Comitato internazionale dell'UNESCO, data la diversità ambientale e paesaggistica, con spazi naturali di grande rilievo quali il Parco Naturale dell'Albufera des Grau. Si accede al parco dalla strada PMV-7102 (es Grau) e dalla strada comunale PM-715 (Cabo de Favàritx), nel Comune di Maó.
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